L’asma può essere trattata con solo salbutamolo al bisogno.
Fino allo scorso anno ai pazienti asmatici con sintomi sporadici (meno di 2 volte al mese e assenza di fattori di rischio) veniva consigliato l’utilizzo del solo salbutamolo al bisogno. Già dal 2019 uno dei maggiori cambiamenti delle linee guida GINA riguarda questa tipologia di pazienti, nei quali viene ora raccomandato che il salbutamolo venga sempre associato ad un cortisonico inalatorio. Per i pazienti di età > 12 anni si può anche utilizzare un’associazione terapeutica di formoterolo e corticosteroide inalatorio (la budesonide è il farmaco maggiormente studiato) al bisogno. Questo cambiamento è basato sull’evidenza che la terapia con solo salbutamolo aumenta il rischio di gravi riacutizzazioni asmatiche, che viene ridotto dall’aggiunta di un cortisonico inalatorio.
Dopo i 6 anni non è necessario utilizzare il distanziatore per la somministrazione di farmaci inalatori per l’asma.
In età pediatrica è importante che il farmaco inalatorio venga sempre utilizzato con il distanziatore, che permette di aumentare la deposizione del farmaco a livello polmonare e ne riduce la deposizione a livello oro-faringeo. In età prescolare è preferibile utilizzare il distanziatore con mascherina, mentre dopo i 5-6 anni viene consigliato il distanziatore con boccaglio. Dobbiamo ricordare che circa metà dei pazienti affetti da asma definita grave sono in realtà pazienti con asma difficile, in cui sono presenti fattori che possono essere modificati per migliorare il controllo dell’asma. Tra questi fattori vengono spesso individuati una scarsa aderenza alla terapia o un non corretto utilizzo della terapia. E’ quindi fondamentale che ad ogni visita pneumologica/allergologica venga valutata la modalità di somministrazione della terapia prescritta.
Nel bambino di età inferiore a 6 anni non vanno eseguiti i prick test per aeroallergeni perché non sono attendibili.
I test allergologici possono essere eseguiti a qualsiasi età. In particolare, è stato dimostrato che nel bambino con wheezing ricorrente in età prescolare la precoce sensibilizzazione allergica rappresenta un importante fattore predittivo per lo sviluppo d’asma. A volte, può comunque essere anche utile ripetere l’esame nel tempo.
Una dieta ricca di latticini può peggiorare l’asma.
Non è stata dimostrata una correlazione tra dieta ricca di latticini e sintomatologia respiratoria in soggetti non allergici al latte. Anche se sintomi di varia natura vengono spesso attribuiti ad una allergia al latte, questa è realmente presente in circa l’1-2% della popolazione nei primi anni di vita, con una netta riduzione nelle età successive, in quanto la maggior parte dei soggetti diventa tollerante con la crescita. Nei pazienti che rimangono allergici al latte e che sviluppano asma bronchiale, è importante tenere sotto controllo la sintomatologia asmatica con le terapie farmacologiche adeguate per ridurre il rischio di gravi reazioni allergiche in caso di ingestione accidentale di latticini.
I pazienti asmatici sono più a rischio di contrarre un’infezione da COVID-19
Dalle evidenze scientifiche attualmente disponibili non vi sono dati che dimostrino che i pazienti asmatici possano contrarre il virus più facilmente. E’ stato invece suggerito che l’asma non controllato potrebbe rappresentare un fattore di rischio per una maggiore gravità di infezione respiratoria da COVID 19.
Gli ICS utilizzati per l’asma aumentano il rischio di complicanze respiratorie nell’infezione da COVID 19
Non ci sono evidenze che le terapie attualmente disponibili per il trattamento dell’asma e delle patologie allergiche possano aumentare il rischio di grave malattia COVID-19. Dal momento invece che l’asma non controllato potrebbe rappresentare un fattore di rischio, si raccomanda di continuare ad utilizzare i farmaci necessari a mantenere l’asma sotto controllo.
Le linee guida GINA aggiornate al 2020 suggeriscono di consigliare ai pazienti con asma di continuare ad assumere tutte le terapie in atto, in particolare i corticosteroidi inalatori, la cui sospensione potrebbe portare ad un pericoloso peggioramento dell’asma. Inoltre, ai pazienti con asma grave deve essere consigliato di continuare le terapie biologiche in atto e di non sospendere improvvisamente un’eventuale terapia con steroidi per via orale.
Il 10 aprile 2020 la sezione pediatrica dell’EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology) ha pubblicato uno statement riguardante il trattamento delle patologie allergiche pediatriche durante l’epidemia da COVID19, raccomandando agli allergologici pediatri di continuare a trattare i pazienti con asma, rinite allergica o altre patologie allergiche in accordo alle linee guida vigenti, senza alcuna restrizione terapeutica.
Le sigarette elettroniche non sono pericolose per gli adolescenti.
Le sigarette elettroniche, che vaporizzano un liquido che contiene nicotina, altre sostanze chimiche e aromi, potrebbero avere un ruolo, seppur non ancora chiarito, nell’aiutare la popolazione adulta a smettere di fumare. Negli ultimi anni si è assistito però ad un importante aumento dell’utilizzo delle sigarette elettroniche tra gli adolescenti di vari paesi. In particolare, negli USA il 10% degli studenti delle scuole medie e il 27% di quelli delle scuole superiori ha dichiarato nel 2019 di avere fumato sigarette elettroniche negli ultimi 30 giorni. In Italia, nel 2018 il 37,9% degli adolescenti, corrispondente a circa un milione di studenti, ha dichiarato di avere provato la sigaretta elettronica almeno una volta.
Si parla ormai di epidemia da “svapo” e molti ragazzi pensano che la sigaretta elettronica non sia dannosa e non contenga nicotina. E’ però ampiamente dimostrato che, oltre ad altre sostanze tossiche, la maggior parte delle sigarette elettroniche contiene nicotina, che porta a dipendenza e può causare danni al cervello in fase di sviluppo degli adolescenti. Inoltre, pur non essendo ancora chiaro l’impatto dell’utilizzo delle sigarette elettroniche a lungo termine, c’è già sufficiente evidenza che dimostra che possono portare a danni cardiovascolari, malattie respiratorie, tra cui riacutizzazioni asmatiche, e favorire alterazioni del DNA. Infine, nel 2019 negli USA sono stati riportati molti casi di malattia polmonare acuta, anche letale, dovuta al fumo di sigarette elettroniche comperate illegalmente e contenenti nella maggior parte dei casi cannabinoidi. Non va poi dimenticato che l’utilizzo della sigaretta elettronica negli adolescenti può portare al fumo di tabacco negli anni successivi.
Riferimenti e bibliografia:
Brough AH et al. Managing childhood allergies and immunodeficiencies during respiratory virus epidemics-the 2020 COVID 19 pandemic. A statement from the EAACI – Section on Pediatrics. Pediatr Allergy Immunol 2020 in press
CDC. Coronavirus Disease 2019 (COVID 19) Cent Dis Control Prev 2020. Link: https://www.cdc.gov/coronavirus/2019/-ncov/need-extra-precautions/asthma.html
COVID 19 GINA Answers to frequently asked questions on asthma management. Global Initiative Asthma GINA 2020
Hageman JR. E-Cigarette and Vaping Use in Children and Adolescents. Pediatr Ann 2020;49:e59
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