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  • Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Cara Sara,

    scusa il ritardo nella risposta.
    Sono segnalati casi di cefalea e malessere generalizzato contestualmente alla somministrazione delle terapie biologiche per asma grave, ma sono sintomi transitori e in percentuali irrisorie. Credo che la scelta del biologico debba essere fatta successivamente ad un’attenta endo-fenotipizzazione della malattia per poter scegliere il biologico migliore per il paziente. Le nuove terapia biologiche in asma grave si presentano davvero come vere e proprie terapie di precisione, garantendo outcomes sorprendenti per il paziente. Ti consiglio di riparlarne con il tuo Pneumologo di Fiducia, rivendo insieme a lui tutti gli accertamenti effettuati fino ad oggi (Emocromo con formula, IgE tot e specifiche per inalanti, assetto umorale e auto-anticorpale, spirometria globale, FeNO etc..).

    A disposizione per chiarimenti
    Dott.ssa Chiara Allegrini

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Cara Sara,
    se adeguatamente inquadrato oggi è possibile avere un ottimo controllo dell’asma bronchiale con i nuovi farmaci biologici e una corretta terapia inalatoria di fondo. Il fatto che non riesca ancora ad avere un adeguato controllo della malattia, nonostante la terapia massimale, potrebbe essere attribuibile a comorbilità quali poliposi nasale, rinorrea posteriore, reflusso gastro-esofageo, sindrome delle apnee ostruttive del sonno, obesità, fumo etc..
    Un cordiale saluto

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Cara Sara,
    da quanto tempo hai iniziato la cura con Nucala?
    Il test per lo studio della diffusione del monossido di carbonio o CO (DLCO) ci consente di comprendere lo scambio di gas (ossigeno e anidride carbonica) tra aria alveolare e sangue capillare polmonare attraverso la membrana alveolo-capillare. E’ un test molto semplice da effettuare, ma la sua interpretazione necessita di una valutazione attenta del paziente. Una riduzione della capacità di diffusione alveolo-capillare può essere determinata infatti da tanti fattori che possono interessare per esempio la membrana alveolo-capillare stessa (un ispessimento della membrana nelle malattie interstiziali), il contenuto emoglobinico del paziente (l’ anemia è una causa molto comune di riduzione della DLCO), ma anche la superficie di scambio alveolo-capillare (le malattie ostruttive possono comportare una riduzione della DLCO).

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Gentilissima Fra,
    si riferisce al test di provocazione bronchiale con Metacolina?

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Cara Caresse,

    la componente emotiva, in particolare lo stato d’ansia, influisce sulla percezione del proprio respiro, ma anche sul pattern respiratorio, comportando un incremento degli atti respiratori che vengono effettuati al minuto. Questi cambiamenti, sia percettivi, che della meccanica respiratoria, possono mimare un attacco d’asma, ma anche essere un trigger per la crisi d’asma vera e propria. Nei pazienti asmatici, soprattutto adolescenti, è fondamentale comprendere quanto la malattia incida sulla sfera emotiva e viceversa, offrendo un supporto psicoterapeutico qualora necessario.

    Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Cara Valentina,
    faccio riferimento alla spirometria semplice con test di broncodilatazione. Suo figlio però avendo soltanto quattro anni potrebbe avere difficoltà nell’esecuzione di tale esame che solitamente risulta indicato sopra ai 5 anni di età. Consiglierei pertanto di valutare la funzionalità respiratoria di suo figlio attraverso la tecnica delle oscillazioni forzate (FOT), qualora la sola valutazione anamnestica e clinica non risultasse dirimente per porre diagnosi di asma bronchiale.
    Saluti

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Cara Valentina,

    il Fluspiral spray (Fluticasone Propionato) rientra nelle terapie inalatorie di fondo che possono essere prescritte per tenere sotto controllo l’infiammazione che caratterizza l’asma bronchiale. Se suo figlio ha una diagnosi di asma bronchiale ritengo corretto continuare la terapia antinfiammatoria inalatoria concordandola con lo Specialista di Fiducia e con il Pediatra. L’ asma bronchiale infatti è una malattia infiammatoria cronica delle vie aree, pertanto necessita di una terapia inalatoria antinfiammatoria da assumere in maniera corretta e costante, altrimenti la malattia non sarà controllata in maniera ottimale. Per capire se i sintomi di suo figlio sono ascrivibili ad asma bronchiale è indicato eseguire una visita Specialistica con contestuale raccolta anamnestica, esame clinico e funzionale.

    A disposizione per ulteriori chiarimenti.

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    Gent.ma,

    La circolare numero 13 del 4 settembre 2020, firmata dal Ministero delle Politiche Sociali e dal Ministero della Salute definisce lo stato di fragilità come quella condizione dello stato di salute di un individuo caratterizzata da patologie preesistenti tali da poter determinare, in caso di infezione da COVID19, un esito più grave o infausto della malattia.

    Nonostante le comorbilità di suo figlio, risulta importante comprendere il controllo della malattia. Qualora infatti suo figlio avesse un buon controllo clinico della malattia con la terapia prescrittagli, non risulterebbe necessariamente ascrivibile a “soggetto fragile”.

    Per tale motivo, credo che sia utile affidarsi al proprio Medico Curante, o allo Specialista Pneumologo o Allergologo di fiducia, per poter pianificare una adeguata strategia terapeutica e comportamentale per suo figlio.

    A disposizione per ulteriori chiarimenti

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    in risposta a: Asma grave eosinofila. #1577

    Cara Sara,
    al momento ci sono soltanto studi in corso sull’uso di mepolizumab e benralizumab in gravidanza, ma ancora i dati non consentono di pronunciarci con totale sicurezza su eventuali effetti collaterali dei farmaci anti-IL5 sul feto.
    Ovviamente ti consiglio di valutare con il tuo Specialista di Fiducia la tua condizione clinica, il tuo progetto di gravidanza, e i rischi/benefici di un eventuale trattamento biologico.
    Un caro saluto

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    in risposta a: Asma grave eosinofila. #1572

    Cara Sara,
    l’asma è una malattia eterogenea con elevata variabilità tra i pazienti. Negli anni è stato possibile identificare due principali differenti pattern infiammatori sottostanti (o endotipi) l’asma bronchiale con l’obiettivo di prevedere la naturale evoluzione clinica e orientare scelte terapeutiche sempre più mirate e personalizzate: pattern infiammatorio Th2 e pattern infiammatorio non-Th2.
    Nell’ambito dell’asma grave con pattern infiammatorio Th2 c’è proprio l’asma eosinofilico che è caratterizzato da elevati valori di eosinofili nel sangue (conta degli eosinofili nel sangue in valore assoluto ≥150/μl ), elevati valori di FeNO ≥20 ppb, spesso poliposi nasale, frequenti riacutizzazioni infettive, insorgenza in età adulta, e frequente ricorso a terapia steroidea sistemica.
    In questo specifico endotipo di asma bronchiale, si riconosce all’elevato numero degli eosinofili sierici e/o endobronchiali un ruolo fondamentale nello scarso controllo della malattia.
    Gli eosinofili sono un tipo di globuli bianchi che rivestono un importante ruolo nella risposta dell’organismo alle reazioni allergiche, e alle infezioni da parassiti, ma contribuiscono anche alla risposta infiammatoria cronica dell’asma bronchiale.
    I nuovi farmaci biologici, approvati nell’ asma grave, hanno la capacità di intervenire selettivamente su target infiammatori specifici dei diversi endotipi asmatici, e i due anticorpi monoclonali che ti sono stati proposti intervengono proprio sull’endotipo eosinofilico.
    In particolar modo, il mepolizumab è capace di legarsi all’interleuchina-5 (IL-5), sostanza in grado di reclutare e di attivare biologicamente le cellule eosinofile, e il benralizumab di legarsi alla catena alfa del recettore dell’interleuchina 5 (IL-5αR) espresso sugli eosinofili e sui basofili, portando ad una loro apoptosi, cioè alla morte programmata di queste cellule. Pertanto entrambe le terapie ti garantiranno una riduzione della conta degli eosinofili nel sangue, ma anche endobronchiali, e un miglior controllo dell’asma bronchiale stessa.
    Viene consigliato mepolizumab per via sottocutanea (100 mg), come terapia aggiuntiva nei pazienti con asma grave eosinofilo che non sono adeguatamente controllati da alte dosi di ICS e una terapia aggiuntiva (ad esempio LABA) e che hanno la conta di eosinofili nel sangue ≥ 150 cellule/μL all’inizio del trattamento o ≥ 300 cellule/μL nell’anno precedente. Mentre benralizumab è indicato come trattamento aggiuntivo nei pazienti con asma grave eosinofilo non controllato da alte dosi di ICS più una terapia aggiuntiva. La dose raccomandata di benralizumab è 30 mg per via sottocutanea ogni 4 settimane per le prime 3 dosi e successivamente ogni 8 settimane.
    Sperando di esserti stata d’aiuto,
    tanti saluti

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
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    in risposta a: Asma e mucolitici #1550

    Buongiorno,

    la presenza di tosse con escreato nei soggetti affetti da asma bronchiale può essere la spia di uno scarso controllo della malattia. Rivedrei pertanto la terapia di fondo con il suo Pneumologo di Fiducia.
    L’uso di mucolitici negli asmatici deve essere ben ponderato perchè fluidificando le secrezioni bronchiali può causare broncospasmo. Per facilitare l’espettorazione consiglierei piuttosto degli esercizi di fisioterapia respiratoria.

    A disposizione per ulteriori chiarimenti.

    Dott.ssa Chiara AllegriniDott.ssa Chiara Allegrini
    Moderatore
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    Buongiorno,

    la presenza di tosse con escreato nei soggetti affetti da asma bronchiale può essere la spia di uno scarso controllo della malattia. Rivedrei pertanto la terapia di fondo con il suo Pneumologo di Fiducia.
    L’uso di mucolitici negli asmatici deve essere ben ponderato perchè fluidificando le secrezioni bronchiali può causare broncospasmo. Per facilitare l’espettorazione consiglierei piuttosto degli esercizi di fisioterapia respiratoria.

    A disposizione per ulteriori chiarimenti.

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